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Più che in altre nazioni europee, lo spostamento di grandi masse di persone dall'Italia verso l'estero, e dal Sud al Nord, ha investito in profondità e in continuità la vita economica, culturale e politica del paese. Anche una regione come l'Emilia Romagna non fa eccezione. I saggi compresi nel volume affrontano le vicende dell'emigrazione verso il Belgio nel secondo dopoguerra connettendo la dimensione regionale a quella nazionale e comparandola con altre realtà territoriali. La prima parte del volume indaga la storia degli emiliano romagnoli nel "paese delle miniere", per poi investire il tema dei rientri in Italia. Nella seconda parte è posto al centro il Belgio: si attraversano gli anni di un paese che ha avuto, ed ha tutt'ora, negli Italiani - per nascita, per cittadinanza - la comunità di lavoratori stranieri più numerosa e persistente nel tempo. Iscrivendosi in una prospettiva universalistica e progressiva di emancipazione sociale, l'identità collettiva degli Italiani rimane oggi radicata più di altre nella geografia storica sortita dalla rivoluzione industriale, contrassegnata dalle comunità di lavoro.